28 AGOSTO ORE 22.00_Sansepolcro, Teatro Alla Misericordia
RADIO RENASCENÇA TRASMETTE GRÂNDOLA, VILA MORENA
coproduzione Laboratori Permanenti/Festival delle Nazioni (Sansepolcro/Città di Castello)
testi a cura di Caterina Casini e Francesco Suriano
collaborazione alla ricerca storica Michele Casini
voci recitanti Caterina Casini, Francesca La Scala
musiche di Antonio Giacometti in prima esecuzione assoluta
Paolo Vaccari flauti | Gianluca Piomboni clarinetti | Catherine Bruni violoncello
interventi video e audio Vittorio Augusto Cesarini, Mauro Silvestrini, Maria Josè Oliveira
in collaborazione con Arquivo dos Diários Lisboa
Si ringrazia Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano | Videoteca Arquivo Municipal de Lisboa
Il 25 aprile del 1974 una rivoluzione anomala accade in Portogallo. L’esercito, stremato dalle politiche colonialiste del dittatore Salazar e dal regime soffocante che continua dopo di lui, al suono di “Grândola, vila morena” si mette in marcia verso i palazzi del potere, riuscendo a detronizzare e allontanare i ministri, a tenere la situazione senza sparare un colpo, aprendo la nazione ad un nuovo percorso che la solleva da un’oscura dittatura e che nel giro di due anni la porta alla definizione della Costituzione Portoghese.
Molte le storie rintracciate e da noi raccontate, soprattutto attraverso le voci delle donne grandi protagoniste di questo momento della storia portoghese, grazie anche alla collaborazione dell’Arquivo dos Diários di Lisbona che ringrazio particolarmente nella persona di Clara Barbacini. E ancora storie rintracciate attraverso una ricerca bibliografica ma anche attraverso racconti raccolti direttamente sul campo in un breve viaggio nei giorni del cinquantesimo anniversario della rivoluzione, per respirare l’aria della città, incontrare persone, vedere e sentire l’atmosfera di una Lisbona scintillante, attraversata il 25 aprile 2024 da migliaia di cittadini che hanno camminato rifacendo i percorsi di 50 anni prima. Un popolo in cammino, questa la sensazione che ne ho avuto. Questa compattezza, che certamente ha poi i suoi problemi, e una comunicazione veloce e “liquida” tra le persone, mi hanno dato il senso di quella parola che molti di loro usano per descrivere il proprio sentire quella notte di uscita dalla dittatura: “EUFORIA” che significa benessere fisico, eccitazione, felicità intensa.
L’oscuro che si sposta, la luce che torna, una luce oceanica, da cui non dirottare.
Caterina Casini