Le nostre proposte per il 2021
VIAGGIO INTORNO A GIOACHINO ROSSINI
Il mistero di Gioachino Rossini è questo: dopo aver composto musica sensazionale per una ventina d’anni, al ritmo di tre opere l’anno e a una velocità mai vista né prima né dopo (il Barbiere in nove giorni o, secondo alcuni, in sei), Rossini all’età di 37 anni, apparentemente nel pieno delle forze, smise quasi del tutto di scrivere, sostenendo che mentre fino a quel momento le melodie venivano a cercarlo spontaneamente, adesso era lui che doveva andare a cercar loro. Che cosa si nasconde dietro questo improvviso inaridimento della vena?
IL TURCO IN ITALIA DI GIOACHINO ROSSINI
Storia strana, quella del Turco in Italia. Nell’anno di apertura del Congresso di Vienna (1814-1815), Rossini componeva quest’opera buffa in due atti su libretto di Felice Romani. Ma una fra le più raffinate e innovative creazioni del genere mai composte ebbe un esordio decisamente infausto al Teatro alla Scala il 14 agosto 1814. L’opera fu riabilitata nello stesso teatro sette anni più tardi, nel 1821.La fortuna moderna del Turco in Italia nasce invece negli anni ’50 del ‘900, con due riprese dirette da Gianandrea Gavazzeni e interpretate da Maria Callas nel ruolo della protagonista, la prima nel 1950 al Teatro Eliseo di Roma, la seconda alla Scala nel 1954, per la regia di un giovanissimo Franco Zeffirelli.
AIDA
A Giuseppe Verdi fu chiesto di scrivere un inno per celebrare l’apertura del Canale di Suez, ma rifiutò l’invito di Isma’il Pascià, Khedivè d’Egitto, nel 1860. Quando al grande compositore italiano fu poi sottoposto il convincente soggetto dell’Aida e il compenso (150.000 franchi) che avrebbe potuto ottenere dalla realizzazione dell’opera, allora l’acerbo diniego mutò in grande entusiasmo. Camille du Locle, direttore dell’Opéra-Comique di Parigi, sottopose infatti a Verdi il soggetto elaborato dall’egittologo Auguste Mariette. Verdi non partecipò alla prima, era molto insoddisfatto del fatto che il pubblico fosse composto da personalità, politici e critici invitati, ma non da membri del pubblico in generale; pertanto considerò la prima italiana (ed europea), tenutasi a La Scala di Milano in data 8 febbraio 1872, come il vero debutto di questa sua opera.
LUCIANO PAVAROTTI, L’INDUSTRIA DELLA VOCE
È ricordato tra i dieci tenori più grandi di tutti i tempi, dalla voce squillante negli acuti e ricca nel mezzo, con un fraseggio chiaro e timbro limpido. Con Carlo Bergonzi, Enrico Caruso, Franco Corelli, Mario Del Monaco, Giuseppe Di Stefano, Beniamino Gigli e Tito Schipa, permane uno dei tenori italiani “storici” di notorietà mondiale. Con il Pavarotti & Friends e le sue numerose collaborazioni (fra le quali è da ricordare in particolare la costituzione del gruppo dei Tre Tenori, con Plácido Domingo e José Carreras), ha consolidato una popolarità che gli ha dato fama mondiale anche al di fuori dell’ambito musicale. Con oltre 100 milioni di copie vendute nel mondo, si stima sia, anche per vendite, fra i primissimi cantanti di ogni genere musicale, nonché il cantante italiano di maggior successo a livello internazionale.
MIRELLA FRENI
Mirella Freni era coetanea e concittadina di Luciano Pavarotti: i due si conoscevano fin da bambini e tante volte, insieme, hanno trionfato nei teatri d’opera in giro per il mondo. Una voce luminosa, purissima e duttile, quella che la Freni, per tutti coloro che l’hanno chiamata semplicemente “Mirella”, seppe coltivare in cinquant’anni di carriera grazie a un carattere di ferro, a un talento artistico fuori del comune e a un’autodisciplina rigorosissima. La sua vocalità si è evoluta nel tempo, permettendole di spaziare dal repertorio di soprano leggero, di stampo mozartiano, a quello di lirico puro per maturare poi col tempo in ruoli drammatici o addirittura veristi. Impossibile elencare tutte le produzioni che l’hanno vista protagonista preferita dai direttori d’orchestra e dai registi più famosi del nostro tempo, come Von Karajan, Giulini, Pretre, Kleiber, Solti, Abbado, Sinopoli, Muti, Ozawa, Visconti, Strehler, Zeffirelli, Ronconi, Barrault, Ponnelle.