ITALIAN JOBS
La classe operaia se ne va dal paradiso
produzione Laboratori Permanenti
di e con Debora Mattiello
direzione tecnica Piero Ercolani
foto di scena Francesco Mattiello
regia Caterina Casini
È dall’ascolto che nasce questo viaggio-inchiesta sulla trasformazione del mondo del lavoro e sulle nuove forme professionali imposte dal mercato contemporaneo, indefinite quanto efficienti, fragili quanto produttive.
Un racconto attraverso le storie che lavoratrici e lavoratori hanno donato mediante interviste e incontri collettivi.
Un’attrice inscena un coro di ‘figurine’ disegnate con tragica ironia, un popolo di silhouettes che esprimono destini precari e coraggiosi, che si dannano e si condannano ad un’esistenza da equilibristi, che corrono a perdifiato, inseguite dalla globalizzazione, dal capitalismo e dall’inesorabile algoritmo.
Siamo passati dal mondo al mercato del lavoro, dalla democrazia all’algocrazia, dal collettivo all’individuale, dall’indeterminato allo sporadico, dall’orgoglio alla vergogna, dal paradiso all’inferno, dalla vita alla morte. Perché di lavoro, si campa e, di lavoro, si muore.
Cos’è diventato il lavoro se non è più un diritto?
È esso stesso un brand che marchia dipendenti e prodotti in egual modo?
Eppure, se io lavoro, io esisto.
Il lavoro è sé stessi e gli altri.
È servizio e sopravvivenza.
È amore e tempo.
Il tempo consuma.
Il tempo è vita.
Il tempo condiviso è storia.
Debora Mattiello
Se l’ascolto di molte persone diventa partenza per un racconto teatrale, vuol dire che qualcosa di profondamente onesto si vuole fare: ed è questa la volontà, questo il progetto. Non è facile parlare anche con ironia del tema LAVORO, oggi, in un momento così difficile per la nazione e per il mondo; ma il gusto tragicomico italiano ci ha sostenuto nel lavoro di messa in scena, per poter arrivare alla percezione di tutti con facilità, mentre raccontiamo le tragedie intime e pubbliche di questo nostro mondo così scomposto.
Le riflessioni che derivano da questa rappresentazione sono tante, gli ambiti molteplici, la cronaca ci sorpassa, ma questo seme che lanciamo vuole soprattutto essere utile, far nascere dibattito, riportando la funzione del teatro al suo gesto essenziale.
Caterina Casini